venerdì 1 ottobre 2010

Testimonianza del Caso Berto Salotti in Università Cattolica

Questa mattina nell'Aula Magna dell'Università Cattolica di Milano, grazie all'invito del prof Claudio Devecchi, ho avuto modo di presentare la testimonianza del "Caso Berto Salotti" e della mia esperienza in Confartigianato Giovani, con il Progetto Networking ai ragazzi del corso di Strategia e Politica Aziendale.

Sono stato contattato nei giorni precedenti dallo staff del Cerif (con l'assistenza del dott Stefano Devecchi e della dott.ssa Monica Stefanelli) e ho preparato con non poca emozione le slides per la presentazione.

Dalle mie esperienza passate infatti sapevo che l'Aula Magna non scherza affatto e che le attese degli studenti, ma soprattutto del Prof Devecchi sono sempre elevate, non potevo quindi e non volevo deluderli.

Ho iniziato parlando di Berto Salotti come il caso di un'azienda famigliare che spinta da necessità contingenti (cambiamenti di mercato e dei consumi) decide di voltare pagina e di investire con forza nella comunicazione online.

Parlando con i ragazzi delle fasi che hanno caratterizzato lo sviluppo dell'azienda, mi sono poi soffermato sull'importanza che ha avuto negli anni della svolta, la valorizzazione del know how di mio zio e mio padre, i Fratelli Berto Carlo e Fioravante.

Probabilmente è stato questo il fattore chiave che mi ha spinto a studiare e a cercare in tutti i modi una risposta alle nostre necessità. Oltre infatti a capacità inngegabili nella produzione di divani e poltrone su misura impeccabili e di alta qualità, la loro storia era caratterizzata da sacrifici, passione e dedizione totale per il loro clienti. Non potevo quindi rinunciare alla sfida di trovare un metodo per comunicare ad un pubblico sempre più grande questo grande valore aggiunto.

La mattinata è poi trascorsa piacevolmente, anche attraverso il racconto dell'esperienza fatta con i Giovani Imprenditori di Confartigianato Milano-Monza e Brianza sui temi del networking e ha riscosso interesse anche da parte degli studenti che si sono soffermati con interessanti domande sul nostro percorso.

Mi piacerebbe sintetizzare schematicamente le domande e le conseguenti rispsote che si sono susseguite dopo la presentazione in questo modo:

1. non è facile oggi iniziare una nuova attività nel settore arredamento partendo da zero, ma è possibile entrare nel modno del lavoro portando specializzazioni ad alto valore aggiunto per le imprese del distretto in termini di consulenza e da li se si vuole sviluppare una prpria inziativa di business. In Ogni caso è necessario sviluppare al massimo le proprie capacità e i propri talenti per sopravvivere.

2. spesso il passaggio generazionale lascia sul terreno pezzi importanti di saper fare delle vecchie generazioni e non è facile tramandare tutto il know how;

3. i mercati esteri sono fondamentali per i settori più tipici del Made in Italy come l'arredamento, e continuano ad apprezzarci, ma è necessario fare delle scelte strategiche per la distribuzione;

4. Vendere in Cina? Potenzialmente formidabile ma molto impegnativo, è necessaria una focalizzazione degli investimenti e delle strategie...inoltre la Cina è molto vicina ...a volte basta guarda oltre il proprio capannone...

5. Raccontare la propria storia di fronte ad una platea giovane e frizzante è un'esperienza unica ed arricchente...forza ragazzi!

Ho dimenticato qualcosa?

Ringrazio ancora tantissimo il Prof Claudio Devecchi per avermi dato nuovamente questa opportunità di confronto con gli studenti, e rinnovo i complimenti per la sua strordinaria capacità di entusiasmare i suoi interlocuori con il suo stile unico.

Ringrazio inoltre tutti gli studenti del corso di Strategia e Politica Aziendale per avermi dedicato del tempo e ascoltato con partecipazione. In bocca al lupo per tutto, non mollate !

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono uno studente che ha seguito la sua lezione la scorsa settimana. Volevo farle i complimenti per l' energia e per l'entusiasmo contagiosi. Siete un esempio da seguire. Mi piacerebbe un giorno poter fare parte della vostra realtà.