venerdì 10 dicembre 2010

"Le aziende di Meda dal 1861 al 1920" ... e quelle del 2011...

Domenica 12 Dicembre alle 17.00, presso il salone del Cinema Radio a Meda, Felice Asnaghi presenterà il suo ultimo libro "Le ditte di Meda iscritte alla Camera di Commercio di Milano dell'anno 1861 ale 1920".

Questa pubblicazione rende accessibile alcune parti dell’archivio della Camera di Commercio di Milano portando alla luce un'elenco di aziende operanti sul territorio medese dal 1861 al 1920.

Avrò il piacere e l'onore di presenziare tra i relatori e vorrei condividere con voi alcuni spunti di riflessione.

Siamo tutti molto orgogliosi di appartenere ad una città come Meda che, come dimostra il lavoro di Felice, fonda il suo presente di imprenditorialità ed eccellenza su antichissime e solide radici.

E' una consepevolezza che vivo con molto entusiasmo e che molti operatori del territorio hanno dentro di se e portano con orgoglio nel mondo.

Berto è un cognome che non appartiene a questo elenco storico (la mia famiglia è arrivata a Meda negli anni 50 emigrando dal veneto alla ricerca di un futuro migliore). E questo è uno dei motivi per i quali ho sempre lavorato alla ricerca delle radici della mia città, comprendendo che la sua forza risiedeva proprio nella sua storia e nel suo passato.

Dopo oltre un secolo da quell'alba strepitosa di sviluppo, le aziende di Meda sono ancora protagoniste nel mondo, ai più alti livelli di design e qualità, con una incredibile capacità di innvoazione e creatività.

Dobbiamo quindi andare avanti ora, consapevoli del nostro passato ma anche di quello che potrebbe essere il nostro futuro, proviamo ad immaginarlo con entusiasmo facendoci pervadere da pensieri motivanti e costruttivi.

Ad esempio :

  • Cosa potremmo fare di più e meglio per salvaguardare questo nostro incredibile knowhow?
  • Come potremmo fare per far appassionare le nuove generazioni al lavoro presso le nostre aziende ( è sempre più difficile trovare personale qualificato e apprendisti per i lavori "storici" più caratterizzanti del nostro distretto)
  • E' possibile immaginare un futuro per il nostro distretto anche nella grande distribuzione (concentrasi sulle nicchie di mercato non deve essere un ripiego)
  • potremmo comunicare con più efficacia attraverso tutti i media nuovi e tradizionali e in modo sistematico ottenendo più risultati ?
Siamo un grande esempio di costruzione di valore, relazioni sociali e crescita.
Il momento internazionale sta facendo richiudere in se stessi molti miei colleghi.
Inoltre, molte delle problematiche già esistenti si sono aggravate con la crisi economica. E' tutto vero, ma possiamo farcela ancora, e dobbiamo necessariamente fermarci per riflettere e ripensare insieme al nostro futuro.

L'indipendenza, caratterisitica formidabile che ha caratterizzato l'inizio secolo e che ha significato riscatto sociale per molti artigiani, oggi deve essere parte di una strategia comune di rete in grado di affrontare insieme i problemi e di pensare insieme alle soluzioni.

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