Questa mattina nell'Aula Magna dell'Università Cattolica di Milano, grazie all'invito del prof Claudio Devecchi, ho avuto modo di presentare la testimonianza del "Caso Berto Salotti" e della mia esperienza in Confartigianato Giovani, con il Progetto Networking ai ragazzi del corso di Strategia e Politica Aziendale.
Sono stato contattato nei giorni precedenti dallo staff del Cerif (con l'assistenza del dott Stefano Devecchi e della dott.ssa Monica Stefanelli) e ho preparato con non poca emozione le slides per la presentazione.
Dalle mie esperienza passate infatti sapevo che l'Aula Magna non scherza affatto e che le attese degli studenti, ma soprattutto del Prof Devecchi sono sempre elevate, non potevo quindi e non volevo deluderli.
Ho iniziato parlando di Berto Salotti come il caso di un'azienda famigliare che spinta da necessità contingenti (cambiamenti di mercato e dei consumi) decide di voltare pagina e di investire con forza nella comunicazione online.
Parlando con i ragazzi delle fasi che hanno caratterizzato lo sviluppo dell'azienda, mi sono poi soffermato sull'importanza che ha avuto negli anni della svolta, la valorizzazione del know how di mio zio e mio padre, i Fratelli Berto Carlo e Fioravante.
Probabilmente è stato questo il fattore chiave che mi ha spinto a studiare e a cercare in tutti i modi una risposta alle nostre necessità. Oltre infatti a capacità inngegabili nella produzione di divani e poltrone su misura impeccabili e di alta qualità, la loro storia era caratterizzata da sacrifici, passione e dedizione totale per il loro clienti. Non potevo quindi rinunciare alla sfida di trovare un metodo per comunicare ad un pubblico sempre più grande questo grande valore aggiunto.
La mattinata è poi trascorsa piacevolmente, anche attraverso il racconto dell'esperienza fatta con i Giovani Imprenditori di Confartigianato Milano-Monza e Brianza sui temi del networking e ha riscosso interesse anche da parte degli studenti che si sono soffermati con interessanti domande sul nostro percorso.
Mi piacerebbe sintetizzare schematicamente le domande e le conseguenti rispsote che si sono susseguite dopo la presentazione in questo modo:
1. non è facile oggi iniziare una nuova attività nel settore arredamento partendo da zero, ma è possibile entrare nel modno del lavoro portando specializzazioni ad alto valore aggiunto per le imprese del distretto in termini di consulenza e da li se si vuole sviluppare una prpria inziativa di business. In Ogni caso è necessario sviluppare al massimo le proprie capacità e i propri talenti per sopravvivere.
2. spesso il passaggio generazionale lascia sul terreno pezzi importanti di saper fare delle vecchie generazioni e non è facile tramandare tutto il know how;
3. i mercati esteri sono fondamentali per i settori più tipici del Made in Italy come l'arredamento, e continuano ad apprezzarci, ma è necessario fare delle scelte strategiche per la distribuzione;
4. Vendere in Cina? Potenzialmente formidabile ma molto impegnativo, è necessaria una focalizzazione degli investimenti e delle strategie...inoltre la Cina è molto vicina ...a volte basta guarda oltre il proprio capannone...
5. Raccontare la propria storia di fronte ad una platea giovane e frizzante è un'esperienza unica ed arricchente...forza ragazzi!
Ho dimenticato qualcosa?
Ringrazio ancora tantissimo il Prof Claudio Devecchi per avermi dato nuovamente questa opportunità di confronto con gli studenti, e rinnovo i complimenti per la sua strordinaria capacità di entusiasmare i suoi interlocuori con il suo stile unico.
Ringrazio inoltre tutti gli studenti del corso di Strategia e Politica Aziendale per avermi dedicato del tempo e ascoltato con partecipazione. In bocca al lupo per tutto, non mollate !
1 commento:
Sono uno studente che ha seguito la sua lezione la scorsa settimana. Volevo farle i complimenti per l' energia e per l'entusiasmo contagiosi. Siete un esempio da seguire. Mi piacerebbe un giorno poter fare parte della vostra realtà.
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