Abbiamo partecipato al convegno "Realizzare l' Improbabile" sui nuovi percorsi del design organizzato dalla Fondazione Giannino Bassetti e dalle Camere di Commercio di Milano e di Monza-Brianza.
L'evento, realazzato da Manolo De Giorgi, Andrea Kerbaker e Italo Lupi ha rappresentato la naturale evoluzione del percorso nato con uno spettacolo teatrale di successo al Piccolo Teatro e che proseguirà con borse di studio, convegni e attività sul web.
Il progetto, nella volontà degli organizzatori è dedicato all'esplorazione del design a Milano e in Lombardia nella sua concezione più attuale, cucendo un filo rosso che parte dall'opera della generazione dei grandi designer nati nel decennio che segue la prima guerra mondiale e scomparsi recentemente: Castiglioni, Magistretti, Menghi, Sottsass, Viganò e Zanuso.
Si è parlato di design pubblico e di come i neoartigiani e le neoimprese siano portatori di nuove sperimentazioni nel disegno industriale.
Gli interventi di Piero Bassetti, Giovanni Azzone e Renato Mattioni hanno descritto attraverso interventi illuminanti un mondo che cambia e si trasforma e hanno delineato le possibile strade da percorre.
Mi è sembrato di assistere ad un momento formidabile di rinnovamento e di rilancio di tutte le forze che gravitano attorno al design. Una riscoperta del rapporto tra disegno e mondo della produzione, ovvero l'origine del successo sia industriale che culturale dei grandi maestri e dei nostri distretti industriali, basati sulla microimpreditorialità diffusa e sull'eccellenza.
Oggi siamo al giro di boa, il mercato, la sensibilità, il modo di produrre e il saper fare è in forte cambiamento e non sarà più quello di una volta.
E' necessario quindi uno sforzo collettivo di tutti i protagonsiti di questo territorio comune culturale ed economico per partecipare al rilancio con la centro la leadership del design.
Porto in questo dibattito alcune mie considerazioni in merito alla capacità e alla necessità prioritaria di salvaguardare il saper fare dei nostri distretti, vero assets che permetterà ancora domani di poter competere e di poter realizzare la creatività design driven.
Berto Salotti sta pensando ad un progetto dedicato, ad un'accademia dei mestieri che possa coinvolgere tante imprese che vogliono ancora scommetere nella qualità e nel futuro. Per ora è solo un sogno ma anche una volontà molto forte che vogliamo realizzare insieme.
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