La trasmissione di Report di domenica sera si è soffermata ancora sullo scandalo dei divani cinesi a Forlì, tornando a trovare Manuela Amadori ed Maria Elena Ciocca, le protagoniste della prima puntata del 2009 nella quale è emerso per poi esplodere questa inchiesta.
Lo sviluppo dell'imprenditoria cinese legata all'imbottito ha contagiato numerose aziende italiane (anche marchi famosi) italiane ed estere, attratte dai bassi costi di manodopera, ottenuti però a fronte di illegalità e sfruttamento.
Questo è un fenomeno che si sta espandendo in tutta Italia e anche, purtroppo nella nostra Brianza e che mina alle fondamenta il passaggio di knowhow tra aziende (muore il made in Italy) e la tenuta dei posti di lavoro nei distretti ( nessuno farà questi mestieri se verranno pagati prezzi insostenibilmente bassi)
In molti si sono cascati e tuttora continuano in questa pratica. Dalla parte loro hanno pochi controlli effettuati e un mercato che guarda al prezzo e non alla qualità o all'etica.
Maria ed Elena hanno avuto il coraggio di denunciare e sono state inizialmente emaraginate anche dal loro settore e da parte di alcune istituzioni ( altre, come Confartigianato, hanno dato molto supporto alla loro iniziativa)
Oggi Maria ed Elena hanno lanciato una loro collezione di divani sotto il marchio di Etica Divalia, con lo scopo di diffondere un artigianato della qualità, ma anche etico e rispettoso delle regole.
Siamo molto fieri delle nostre colleghe e auguriamo loro molto successo!
Forse doveva accadere uno scandalo come questo per scuotere le coscienze e far riflettere le istituzioni, affinché facciano più controlli, e tutti noi clienti consumatori che, al momento dell'acquisto abbiamo il diritto-dovere di sapere l'origine dei prodotti e di ottenere qualità garantita e certificata.
Il tema del Made in Italy, della qualità dei prodotti e del lavoro, delle regole e del giusto rapporto qualità prezzo è stato lanciato.
Noi ci siamo, ci abbiamo sempre creduto e fin dall'inizio ci battiamo per comunicare e far capire la differenza che fa la differenza. E andiamo avanti!
Nessun commento:
Posta un commento