martedì 8 luglio 2008

1.400 cittadini inglesi colpiti da funghicida su divani cinesi

E' questa l'incredibile notizia riportata da molti quotidiani inglesi ed europei.

La disavventura è capitata finora ad un numero elevatissimo di persone che nel 2006/2007 hanno acquistato da alcune famose catene distributive inglesi, divani in pelle di importazione cinese.

Un funghicida posto sopra il rivestimento infatti avrebbe causato ustioni e arrossamenti della pelle, e ora gli sfortunati clienti non solo richiedono il risarcimento dei danni causati, ma anche la rimozione da parte dei negozianti dei divani dalle loro abitazioni, per interrompere il ciclo di ustioni.

Dal sito della BCC la storia di Tracey Hayes: " she paid £599 for a Bari leather sofa from Argos in October 2006. Several months later she had a rash and open, weeping wounds all over her back. She was admitted to hospital on three separate occasions."

C'e da dire che per 599 sterline la signora Tracey poteva chiedersi cosa stesse comprando: un divano ricoperto di funghicida o un funghicida corredato di divano??

5 commenti:

  1. Incredibile da una parte, prevedibile dall'altra.
    La presunta competitività asiatica o dei paesi emergenti è solo in parte attribuibile a problemi congeniti del nostro sistema paese: più spesso i prezzi bassi (in questo caso neanche più di tanto considerato il "peso" della sterlina), vengono ottenuti solo attraverso politiche poco "etiche" (vedi condizioni di lavoro od addirittura lavoro minorile) o, come in questo caso, "trucchi criminali" che possono addirittura danneggiare fisicamente i consumatori.
    Che dire...tutto ciò può essere stimolo ad alzare ulteriormente il livello delle nostre offerte, sia in termini di prodotto che in termini commerciali, per riprenderci almeno qualche fetta di quegli ampi mercati esteri che possono dare un senso all'orgogliosa definizione di Made in Italy.

    RispondiElimina
  2. Anonimo12:23 PM

    Interesante articolo e concordo soprattutto con l'ultima frase!
    Complimenti per il sito e per le applicazioni per la comunicazione con i clienti.

    RispondiElimina
  3. Anonimo4:10 PM

    Questo si che è il top della "qualità" CINESE!!!
    Siamo pazzi, arrivo a casa sul mio bel divano, guardo un bel film insieme alla ragazza e quando mi giro vedo che la povera si è trasformata in un fungo rosso tutto bruciacchiato e il fungo sta prendendo anche parte di me!

    Non è troppo tardi, i funghi cinesi siamo ancora in tempo per farli restare a casa loro!!
    Prima che ci rapiscano del tutto FERMIAMOLI!!!!

    Ottimo articolo, speriamo che la gente capisca da questo articolo!

    RispondiElimina
  4. Siamo invasi da prodotti a basso prezzo di ogni genere e a volte la ricerca del bello si trasforma nella ricerca del bel prezzo.

    Dovremmo invece riuscire a valorizzare meglio la nostra produzione facendo emergere le caratterstiche di sostenibilitá e qualitá che ci differenziano da altri sitemi.

    Dovremmo peró nel contempo far rispettare le regole anche qui da noi in Brianza, dove si stanno moltiplicando i laboratori di divani gestiti da cinesi, che sfruttano il lavoro dei propri connazionali e che lavorano al di fuori di ogni legge.

    RispondiElimina
  5. Anonimo6:33 PM

    La scheda prodotto che fine ha fatto???
    Io credo che il consumatore sia padrone di comprare quello che vuole ma non capisco perchè non sia obbligatorio accompagnare il prodotto con la sua scheda dove si possa evincere la provenienza.
    E' assurdo sapere di artigiani italiani in crisi e nel contempo sapere che arrivano centinaia di container's con divani fatti in cina!
    Credo che il consumatore ci pensi 2 volte prima di comprare un prodotto privo di tutte quelle garanzie che il made in italy invece può dare.
    E'arrivato il momento di fare qualcosa!!!!!
    Bisogna fermare questa vergogna!

    RispondiElimina